martedì 11 dicembre 2012

Il clima delle feste



Devo aver perso la magia del Natale nello stesso momento in cui hanno fatto la loro comparsa i Santaclaus disarticolati che cantano gingol beeells e  fanno Ohohohohoh! ogni volta che passi dalla porta dell'Autogrill.
Il tipo che ha ideato un pupazzo senza femori che canta felice una sola canzone trecentosessantacinque giorni all'anno deve essersi fatto una tempura di neuroni, per non parlare di chi lo compra; io comunque non ho mai visto nessuno uscire da un negozio con quel coso sotto braccio.

(Nota bene: lo dice una che era entrata con aria intellettual-chic in un'enoteca per comprare un allora sconosciuto Controguerra bianco, ed è quasi venuta alle mani con il proprietario gayssimissimo per farsi cedere il rospo meccanico che all'ingresso diceva "benvenuti" con la voce di Sandro Ciotti)
(L'ho vinta io, comunque).

Ad oggi, non ho ancora comprato unregalouno.
Sono in ritardo, come sempre su qualsiasi tabella, fosse anche la tabellina del due.
MA.
Ma.
Ho fatto l'albero.
Tutto da sola, visto che Lui è impegnato con duemilaseicento lavori da finire rigorosamente prima di Natale.

Il nostro albero è quello che Sua madre chiama fieramente "l'abete della nonnina": uno sputacchio di plastica anno millenovecentocinquanta, sopravvissuto a quattro bambini (suamadredapiccola-suaziadapiccola-Lui-suasorella), svariati gatti che lo hanno battezzato come fossero idranti, la nonnina stessa che ci inciampava dal primo dicembre al sei gennaio.
Questa sfida all'estetica l'ho affrontata da sola.
MA.
Ma.
Con la Sua supervisione.
Ed è un desainer, mica bruscolini.
Provate voi a fare un albero di Natale con uno che, dal soppalco, con visuale a 360 gradi sul vostro lavoro, vi dice che direzione deve prendere la stella cometa.




"Le luci, ti prego, le luci. Le hai ingrumate tutte sul fondo."







"Amore, le palline, ti prego, le palline.
S-i-m-m-e-t-r-i-c-h-e. Abbiamo sei  palline, non è difficile, tre di qua, te di là. L'ordine amore, le proporzioni. Quelle che mancano al tuo sedere"




"Tesoro, potresti fare tuo il concetto alla base del filo argentato? Deve essere una spirale intorno all'albero"








Ecco Amore, se la spirale se la fosse messa tua madre quella volta.
Quanto bene avrebbe fatto.


4 commenti:

  1. oddio ma nemmeno io arrivo a tanto sfracassamento di maroni.
    solo che io non sono nemmeno disainer

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    1. E'biologicamente, fisicamente, tecnologicamente e teologicamente impossibile limare i nervi come lo fa Lui. Ma sono costretta ad ammettere che adesso l'albero è trigonometricamente perfetto. (anche se rimane meschino e intrinsecamente oréndo, data l'età!) ;-)

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  2. io ti capisco.
    Credimi, se dico che ti capisco!!!!!!!!

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    1. Oh. Pensavo che, come Lui, non ce ne fossero mica tanti! Per il bene di tutte. Potremmo unirci nel club "A.L.M.B.R.P.R.L.C.D.L.A.M." ("Avevo le mie buone ragioni per riempirti la cena di lassativo,amore mio")che dici???? ;-)

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