sabato 10 novembre 2012

Quelli erano bei tempi


"...perchè ogni tanto rimpiango quei bei valori di un tempo, la famiglia di una volta, le donne...le donne di una volta...."

C'è chi da ubriaco perde le inibizioni e ti rincorre nudo per casa ingrifato come un ariete, Lui entra in un mood GinoPaoli che fa paura.
Tra l'altro non sono nemmeno certa che mentre parlava fosse proprio proprio in sé, perchè prima di crollare mi ha detto "ho tanto mal di pancia" e "voglio un Vivaldi" (???????)


Sono rimasta a pensare a cosa è un Vivaldi, e alle donne "di una volta" che ho conosciuto.

Tanto per dire, mia nonna.
Classe 1915, tutta l'efficienza del KGB in un metro e quaranta: dovevi fare come voleva lei, non c'erano alternative; era argentina, e lo si capiva dal temperamento alla Pinochet.

Tornata in Italia, da dove i suoi nonni erano emigrati (mi fermo qui con l'albero genealogico, altrimenti rischio di scoprire che qualche mio trisavolo aveva inciso Scemo chi legge sulla Mayflower), aveva trovato l'amore, aveva deciso di sposarsi, e mentre stava consegnando le partecipazioni ai parenti di Roma, ha conosciuto mio nonno.

Le donne "di una volta".
Dalle quali non ho ereditato un briciolo di spregiudicatezza, io rimango rigorosamente sveglia come una capra morta.

Chissà  che in fondo non sopravviva anche in me un pochino di questa fedeltà serenovariabile della nonna paterna.
Seguiranno approfondimenti.








 
Aggiornamento dell'una e trentuno: si è  messo a sedere sul letto e ha detto "capitalismo!".
Vorrei avere per le emergenze il numero di un esorcista, uno bravo.






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